Ameriga, Autore presso Ameriga Giannone Mind Body Alchemy

Author name: Ameriga

4 posture di yoga che puoi sempre inserire nelle tue sequenze

Ciao my love, Se stai ricevendo questa email sei un’insegnante di Yoga, o lo vorresti essere. La settimana scorsa vi ho chiesto quali sono le vostre difficoltà principali nell’insegnamento di Yoga, e sono venute fuori varie problematiche. Tra queste oggi vorrei trattarne due in particolare: – non sapete come attrarre e trattenere gli studenti- non capite come creare delle sequenze anatomicamente “sensate”  In effetti queste due problematiche sono molto più connesse di quanto pensiate- perchè se insegnate delle sequenze monotone, poco efficaci, e messe insieme un po’ alla cazzo di cane (come si dice in sanscrito) i vostri alunni non vedranno molti risultati e magari torneranno a fare CrossFit!Se hai già praticato con me, sai che le mie sequenze sono il risultato di una comprensione profonda dei seguenti aspetti:- del livello dei miei studenti e del loro stato fisico generale,- dell’area target miofasciale sulla quale voglio lavorare- o della postura apice di cui mi occuperò in quella lezione.Non ci sono praticamente MAI posture inserite a caso. Detto questo-  oggi, con questa prima email,  voglio iniziare consigliandoti 4 tipologie di posture che puoi inserire in qualsiasi lezione di Vinyasa, perchè a mio a avviso ci stanno come il cacio sui maccheroni- indipendentemente dal fatto che tu stia insegnando un livello principiante piuttosto che intermedio, o una posa apice che sia il corvo piuttosto che il ponte. E qui ti spiego anatomicamente PERCHE’:Tipicamente, chiunque ha un lavoro d’ufficio (e quindi il 90% dei tuoi studenti, a meno che non vivi in una Surf Town e insegni a un gruppo di surfisti..beata te), tende a passare molte ore seduta davanti ad un PC (magari fino ad 8 ore al giorno), alle quali vanno sommate le ore sedute in macchina o in treno per andare al lavoro, e quelle in cui si sta seduti per mangiare.Il loro sistema muscolo-scheletrico risente in diversi modi dello stile di vita sedentario.Ecco qui alcune delle problematiche che potrebbero emergere:I flessori delle anche (i muscoli responsabili di avvicinare le ginocchia al petto) si accorciano, perché effettivamente vengono compressi durante tutte le ore in cui stai seduta. Per compensare alla rigidità dei flessori delle anche, la tendenza è di andare in iper-estensione con la zona lombare, un atteggiamento posturale che può causare mal di schiena.Un’altra (cattiva) abitudine, quando si passa tanto tempo seduti, è quella di curvarsi in avanti- ovvero tecnicamente di “flettere la colonna”. Questo potrebbe avere delle conseguenze sui dischi intervertebrali, già che lo stress continuo in una direzione, unito al peso, possono favorire l’insorgere di ernie discali. I glutei si indeboliscono e talvolta smettono di rispondere- diventano “inibiti”. Magic 4 ECCO QUI LE 4 POSTURE CHE RISOLVONO QUESTI ATTEGGIAMENTI POSTURALI, e che in realtà tutti dovremmo fare ogni giorno 😉 Anjaneasana Gli affondi sono la postura migliore per sbloccare le anche, perche portando la gamba indietro si allungherà l’ileopsoas, ovvero il muscolo più profondo del corpo, nonché il principale flessore delle anche. Quando lo psoas è molto rigido si tende a compensare iper-estendendo la zona lombare, il che potrebbe risultare in un affaticamento di quella zona. Per evitare che succeda, quando insegnate questa postura, fatela fare con il ginocchio posteriore leggermente piegato. In questo modo i vostri studenti non sentiranno la compressione lombare, e sentiranno allungare un bel po anche il quadricipite. La Locusta Questa postura è una vera e propria toccasana per la colonna, ed ha il beneficio di attivare tutta la catena muscolare posteriore, che è spesso molto passiva in uno stile di vita sedentario. Diversamente da tutte le altre posture di estensione di colonna (come i ponti o il cammello) in questa postura l’inarcamento si crea grazie alla contrazione muscolare e quindi difficilmente si andrà al di la del proprio ROM (range of motion). Per questo motivo può essere considerata una postura molto sicura da praticare, anche per chi soffre di problemi di schiena. Squat, Sedia (Utkatasana) e pulsazioni Se siete stati alle mie lezioni lo sapete già: mi piace essere ricordata per i glutei on fire per un paio di giorni :)Il gluteo massimo è il muscolo più grande delle gambe, ma è anche molto pigro e tende a “inibirsi” e a fare fare il suo lavoro ad altri gruppi muscolari. Gli squat pulsati e la postura della sedia sono una toccasana per i glutei impigriti dalla monotonia del lavoro d’ufficio. Posture per attivare gli addominali Rafforzare il corsetto addominale è fondamentale per il benessere della nostra colonna. Un addome forte è il “core” o il “centro” di ogni movimento. In questo lo Yoga è molto creativo e puoi allenare i tuoi addominali con diverse posture. Nel mio teacher training Sequencing Creativo & Anatomia Funzionale ne spiego diversi, ma intanto qui te ne lascio uno:–> Dal cane a testa in giù puoi portare il ginocchio al naso per 3 volte- il segreto qui è muoversi molto lentamente per sentire che lavorano sia gli addominali che le spalle.

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Quelle volte che vorrei scappare dalle lezioni di yoga :)

Ciao my love, Ti è mai capito di finire in una lezione di yoga dove sentivate che “si partiva troppo di fretta”?Che la playlist non c’entrava niente con quello che stavate facendo? E che c’erano delle posture che potevano starci… ma non in quel momento della sequenza in cui erano state inserite?Perchè succede tutto questo?In questa email ti spiego uno degli elementi principali per creare delle lezioni di yoga che funzionino a livello energetico (ma che magari non sai).Una lezione di yoga deve seguire una curva energetica, che ricorda un’onda nel mare. Quest’immagine qui sotto viene dal famoso libro di Sequencing di Mark Stephens, e rende questo concetto:  Quando prepari una sequenza, pensa a 5 queste fasi: Un inizio gentile e lento per risvegliare il corpoUna parte in cui il corpo va riscaldatoUno spazio per esplorare delle posture “più intense” o anche “più difficili”Uno spazio per ridiscendere dalla curva energetica e prepararsi a ShavasanaShavasana (a questo punto meritatissimo!)ORA, MOLTO IMPORTANTE: Tutto all’interno della classe deve seguire questa curva energetica!Quindi anche:-  la musica (se vuoi delle playlist strutturate secondo questo criterio, la maggior parte per classi di oltre 2 ore, ma vabbè, dai un’occhiata al mio account Spotify (qui)- Il tuo tono di voce – piu “shanti” all’inizio e alla fine, e più energico durante le fase riscaldamento.Sballare la sequenza di quest’onda energetica può causare vari problemi: Se parti subito strong (mantra iniziale e via di saluti al sole), tutti gli studenti che non sono segni non di fuoco si sentiranno violentati.Se fai le posture di stretching intenso prima del riscaldamento, i tessuti non sono pronti e potresti persino causare infortuni.Se da una sequenza super energizzante passi subito a Shavasana, in shavasana gli studenti saranno ancora iper-attivati e non riusciranno a rilassarsi. Quando mi capita di finire in una classe che non segue l’onda energetica, vorrei scappare a gambe levate :/Invece, quando segui questo criterio per impostare le tue lezioni, puoi andare avanti per ore (io a volte faccio masterclass di 2 ore mezza!) e insegnare anche roba stra-difficile, ma gli studenti ti seguono perchè stai “risvegliando” la loro energia dolcemente, e facendo cosi, li porti nellostato di “flow”: uno stato in cui sono completamente immersi in quello che stanno facendo – che è proprio quello che vorresti sentire tutte le volte che pratichi!PS: e se non sai di cosa sto parlando devi assolutamente venire a farti un bel viaggio di Vinyasa di due ore con me 😉PS2: SEGNATELO IN AGENDA: IL 4 aprile alle 8 PM terrò un webinar gratuito per insegnanti di yoga, non puoi mancare!! Fammi sapere se hai qualche domanda su queste posture o in generale sulle tue sequenze, e proverò a risponderle o nelle storie di Instagram oppure nella mia prossima email 😉  I miei Teacher Trainings in ItalianoEcco qui 2 occasioni per passare una settimana insieme in Italiano 🙂 7-14 luglio Sequencing Creativo & Anatomia Funzionale Se la tua pratica di insegnamento è intrappolata nella monotonia degli stessi Saluti al Sole, il corso intensivo “Sequencing Creativo e Anatomia Funzionale” è la soluzione perfetta per te. In soli 7 giorni, equivalente a 60 ore, acquisirai sicurezza nell’insegnamento, affinerai le tue capacità e trasformerai radicalmente la tua carriera yoga. 17-24 Agosto Yoga Astrologia & Life Coaching Una settimana per trasformare il tuo modo di vivere le relazioni, il tuo lavoro e la tua spiritualità… mettici anche una sessione di arrampicata, 3 di apnea e un bel giro a Favignana !

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Come faccio quando a lezione c’è Jessica e la Signora Nicolosi?

Ciao my love, Ti scrivo questa mail dopo essere appena rientrata da un ritiro di Yoga pazzesco che ho condotto per Pasqua.Ho insegnato per 10 ore al giorno ad un gruppo di 23 persone, tutto quello che mi appassiona di più: Yoga, Astrologia, Workshop di Crescita Personale, Breathwork, Cerimonie con delle piante per connettersi ai sogni, e Comunicazione. Ora, non pensare che ai miei ritiri vengano solo insegnanti di yoga e persone super appassionate, perchè in realtà NON è cosi. Questo giro avevo: – 6 insegnanti di yoga e 1 di pilates che non aveva mai fatto yoga- due donne di 60 anni – in formissima! – che erano alla loro prima lezione di yoga e al primo retreat ( Incredibile ma vero!)- 4 uomini, di cui uno totalmente nuovo allo yoga,- un paio di ragazze ultraflessibli (una di loro era in grado di fare il ponte dall’alto con i piedi praticamente uniti)- svariate persone che si “auto-definivano” praticanti non assidui.Sono sicura che questo succede anche a te: sarebbe un sogno avere delle classi “mono-livello” (con tutti gli studenti più o meno allo stesso livello) MA AHIME’ non è cosi. Insomma ti starai chiedendo: come si fa a insegnare una lezione di yoga quando di fronte a te c’è la Signora Nicolosi e anche Jessica, la ventenne ultra-flexi ? Opzione 1: Potresti fare una lezione facile e accessibile, strutturandola sulle capacità della Signora Nicolosi. “Tutto sommato- stai pensando- queste cose le possono fare entrambe”.Il problema però sarebbe che Jessica dopo i primi 10 minuti si sta già annoiando a morte, e la vedi che inizia a guardare in giro per la stanza o, anche peggio, a scrollare sul suo cellulare. Jessica non tornerà mai più, e riattiverà l’abbonamento alla palestra di crossfit. Quindi: Opzione 2: Potresti fare una bella lezione avanzata dove Jessica  è super concentrata e si diverte tra una posa contorsionista e l’altra. Il problema però, in questo caso, ce l’avresti con la Signora Nicolosi, che si sentirebbe intrappolata in un girone infernale e che guarderebbe ansiosamente l’uscita sperando che ci sia un’ambulanza la fuori pronta per lei. Se uscisse viva, ovviamente non la vedrai mai più. Magari ti arriva anche una denuncia.In entrambi i casi una delle tue alunne resterebbe scontenta… ma quindi, come fare?Per capire questa cosa- bisogna anzitutto capire cos’è lo “stato di flow”– un’esperienza mentale descritta in maniera brillante da uno psicologo ungherese dal cognome impronunciabile (Mihály Csíkszentmihályi). Lo stato di flow è quello stato in cui siamo totalmente presenti, connessi e concentrati, tanto da dimenticarci del mondo intorno a noi. Secondo Mr Csik. noi adoriamo le esperienze che ci portano ad uno stato di flow- ed infatti la tua insegnante di yoga preferita probabilmente riesce a darti questo tipo di esperienza. Ma non è l’unica! Per portarti ad uno stato di flow, un’attività deve avere i seguenti requisiti: – non essere troppo semplice (finiremmo per annoiarci, un po’ come Jessica)- non essere troppo complicata (finiremmo per gettare la spugna e sentirci frustrati, un po come la Signora Nicolosi).Quindi quando fai uno sport che ti piace, o studi qualcosa di nuovo, l’ideale sarebbe che questa attività ti sfidasse abbastanza da renderla interessante per te, ma non troppo da crearti frustrazione.Se ti stai chiedendo come strutturare una classe del genere ….NON PUOI MANCARE DOMANI sera! Ci vediamo per il mio webinar gratuito dove ti racconterò questo e altri 2 segreti fondamentali per trasformare lo yoga nella tua carriera full-time. Controlla il tuo inbox per ricevere il link per accedere domani mattina <3 NON MANCARE ALLA LIVE anche perchè- oltre alla possibilità di interagire live con me- farò un’annuncio speciale con dei bonus speciali 🙂E adesso fammi sapere: Qual’è la difficoltà più grande per te nel creare sequenze di yoga? 

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Come creare temi potenti per le tue lezioni di yoga

eccomi qui con la newsletter settimanale per gli insegnanti di yoga! La settimana scorsa mi sono presa una pausa dopo il lancio del corso di Sequencing Creativo e Anatomia Funzionale che si è riempito in pochissimi giorni e adesso è SOLD OUT!  Sono Super contenta del gruppo che si è creato – se sei rimasta fuori ma vorresti fare un training con me quest’anno c’è ancora qualche posto per Settembre e trovi tutte le info CLICCANDO QUI.  Oggi voglio rispondere a questa domanda che mi è arrivata per email:  Quante di voi sentono la stessa pressione di dover continuamente portare in ogni classe qualcosa di profondo che possa cambiare la vita dei vostri studenti?  Probabilmente siete in tante. D’altronde, lo yoga vi ha cambiato la vita e vorreste condividere qualcosa di più che solo la pratica fisica.  Per anni io ho preparato diligentemente tutti i temi che condividevo nelle mie lezioni, e adesso mi trovo un paio di file con oltre 200 pagine di temi che ho condiviso a lezione. Questi temi sono stati ispirati ai testi che stavo studiando, ai libri che stavo leggendo, e anche a insegnamenti che ho avuto con le mie esperienze personali.  Rileggerli è un modo molto bello per vedere come mi sono evoluta come insegnante di yoga, e come si sono evoluti i miei interessi. Sono passata dalla filosofia dello yoga alla crescita personale, dal taoismo all’astrologia.  Sono passata dal parlare rigorosamente di quello che dicevano gli altri maestri, a condividere le mie proprie intuizioni e i miei breakthrough.  I miei temi sono diventati una parte cosi importante del mio stile di yoga che l’anno scorso ho anche insegnato un modulo sull’ “Arte di creare temi potenti” nel mio corso di Mentoring per insegnanti di Yoga a Firenze.  Per questo in questa email mi sento di poterti dire questo:  – il tema può essere ogni giorno lo stesso, ma se non segui rigidamente lo schema che hai scritto, lo presenterai ogni giorno in maniera diversa. Vedrai che verranno fuori nuove intuizioni, idee e chissà anche spazi di silenzio che per i tuoi alunni sono momenti per integrare quello che stanno ascoltando. – allo stesso modo, il tuo alunno ogni giorno arriva con una mente diversa a lezione di yoga: a volte ti ascolta attentamente, altre volte si distrae, a volte è ricettivo a qualche elemento, a volte ad altri. Quindi dello stesso tema può recepire informazioni diverse.  – infine, ai tuoi alunni puoi fare piacere risentire i tuoi temi, soprattuto quelli che gli sono piaciuti. I miei alunni a volte mi hanno proprio chiesto:  “Ci ripeti il tema della lucertola?” “Rifai il tema che hai fatto nella lezione a Bologna del 2019?” Per cui per iniziare oggi voglio consigliarti questo:  1. Prepara uno schema con cui lavorare a livello mensile, scegliendo un tema del mese.  Ad esempio: “questo mese studiamo il primo capitolo degli Yoga Sutra”.  2. Tira fuori da questo schema i macro-temi settimanali. Ad esempio: settimana 1: Yamas e Niyamas, settimana 2: i klesha, settimana 3: “ripulire” la mente, settimana 4: perchè la mente mente. O qualcosa del genere.  3. Butta giù i tuoi appunti, leggi dei testi, scrivi scrivi scrivi. Per ogni lezione hai bisogno di una introduzione di al massimo una pagina di word. Ricordati che i tuoi alunni non sono venuti a sentire un sermone- ma vogliono essere inspirati– e per questo basta anche solo una frase potente.  4. Prova ad andare a braccio invece che a seguire quello che hai scritto (anche se io amo avere i miei temi davanti a me, cerco di non leggerli).  Potrei scrivere un libro su come scrivere i temi (infatti magari dovrei scriverlo 🙂 ma per oggi penso di essermi dilungata abbastanza.. e devo correre a preparare i temi di Astrovinyasa per il mio ritiro che inizia settimana prossima 😉 Fammi sapere che ne pensi e se avessi altre domande, rispondi a questa email <3 <3 Ameriga

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How can you stand out as a Yoga Teacher?

Thanks so much to those of you who replied to my email and blog post on how to thrive as a yoga teacher. Some of the struggles you shared with me are:  – I am underpaid for the classes I teach, and I have to teach lots of yoga classes to make a living, – I don’t have many students in my classes, and it’s hard to find and retain new yoga students. – I have not taught many classes since the end of your first YTT, and I don’t feel very confident. How to solve this? The #1 Key Solution is: you have to be an outstanding yoga teacher. So now you might be wondering: How do you become an outstanding yoga teacher? Today I’d like to share with you one secret that really helped me stand out as a Yoga Teacher when I first started. As a practitioner, I noticed that I was naturally drawn to practice with teachers who were experienced in touching bodies. Through their hands-on assist, I could go a lot deeper into the poses, and often even experience postures that I had no idea I could possibly do. On top of this, those were the teachers I felt mostly connected to: they were NOT just teaching from their mats, their energy was present in the room as they walked around, and even if they taught always the same sequences, my practice was different because of how they manually helped me each time. So very soon I started to study the Art of Hands on Assist, which goes hand-in-hand with the Art of Teaching without Demonstrating. I took several Ashtanga courses with some Indian teachers, I learned lots of vinyasa assists with Shiva Rea. In 2020 I flew to Byron Bay to assist my beloved teachers Gregor Maehle and Monica Gauci in one of their Ashtanga Trainings and practice hands-on assists under their supervision. Then Covid hit and of course we all know how the story ended. Lots of us started to teach online and lots of new teachers were educated fully online in their Teacher Trainings.  Yet in person teaching is the highest form of passing on yoga (and personally, my favorite!).So especially if you teach a lot in person, mastering the art of Hands-on- Assist is really a KEY to build loyalty with your students. Why does it work so well? Because your students want a teacher that understands their unique anatomy, that can help them in postures that they cannot do otherwise, and that is really caring for them, and not just doing their own practice while they teach. If you can be that teacher, expect your classes to be full of students who will be raving fans! And of course, if you have more students in class who follow YOU, your studio will increase your salary because you are an “asset teacher” for them. In other words, you bring people to them. The bad news is that both Hands-on and teaching without demonstrating are a true headache for a new yoga teacher. These skills are NOT taught generally in a 200 HRS Yoga Teacher Training, and less so in an online training. This is why since 2020 I have been offering a 60 hrs residential module called “Art of Hands on Assist”, as part of my 300 hrs YTT. You can take it as a stand-alone module, or as part of the 300 hrs program. This module will take your teaching to the next level thanks to the following elements:  – 10 hrs of Anatomy (which you can study online prior to coming over). These classes will help you understand the myofascial tissues + the bones that you move when you manually adjust a student.  – A daily Masterclass where you will practice assisting a peak pose on each other. By teaching twice a day you will feel what a student feels during a hands-on assist, as well as help other students get into more complex shapes while in the flow of the class.  – Hours and hours of practice hands-on-assists on each other. During the two daily practice labs, you will instruct the students you are adjusting. In this way your will train the very important skills of adjusting and also teaching without demonstrating. – A daily workshop where we study a family of asanas such as: inversions, backbends, arm-balances, and more. You will receive help from other students and help them in turn, hence learning to assist all sort of complex postures in a workshop setting. During the course you will learn to assist over 40 postures, both Vinyasa Flow poses and Ashtanga ones.  And of course in the free time (every day from 12.30 to 5 PM) you will enjoy la dolce vita in Sicily at the stunning Stagnone Lagoon.  If you are curious to discover more click here I hope to see you this summer, and in only one week boast your confidence by leveling up your teaching skills, take your own practice to the next level, and have an amazing time in the gorgeous Stagnone Lagoon ! <3

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From Teaching every day to Thriving every day!

The story of how my yoga teacher journey changed radically Since I left my center last year, I have been relying on teaching yoga full time for a living. I know that there are many yoga teachers who are teaching an unbearable number of classes, and still struggle to make ends meet, but teaching yoga full-time DOESN’T HAVE TO BE LIKE THAT. So in the next posts I will share with you my strategy to have a thriving yoga career, without having 10,000 followers on Instagram or a marketing team behind me. Just so you see how fun and laid back your life as a yoga teacher could be, I want to share with you my 2022 schedule:  – I am teaching two 200 hrs TT online (for a total of 4 to 6 hrs per week for 6 months), – Once a month, I teach online at the TT and coaching programs of some colleagues (all sorts of topics that I am super passionate about, from Yoga Psychology to Anatomy and so on). – I am recording a couple of online courses for online platforms, on Yoga Anatomy and Pills of Yoga for Life.  – I will be teaching 6 in-person retreats/ teacher trainings in spring and summer. – I am also teaching occasional Masterclasses at Yoga Studios all over Italy (sneaking them in during my holidays in the Alps) and Yoga Festivals (the next one at the Bhakti Festival in Florence at the end of June). I no longer teach daily, and every time I teach in person I attract the most amazing crowds of people, who are aligned with me in their passion for Yoga & Personal Growth.  Work hardly feels like work anymore to be honest. How did I do it?  You probably remember me at Floripa Yoga & Kitesurf House, where I teaching every day to all sorts of people (also those who would laugh at kirtan, and walk out of the class after the first plank!), and being exhausted all the time, never having energy to have dinner with my students or going out. Maybe you feel like this too: You have no time nor energy for anything physical other than your yoga practice.You feel drained from speaking all the time.You feel stuck in one yoga studio (while everyone else seems to be working from a tropical island).    Those of you who have been on a retreat with me since last year know how much my lifestyle has changed in the last two years. Now I am only teaching people who come to me because they are attracted to what I can offer (and will not walk away from my class after 10′!). I teach a very sustainable number of classes (sometimes, it’s just one retreat per month + some classes here and there), and definitely I have time for hobbies, friends, and living the gypsy life in my new van (Did you see that on Instagram??)  Even though this started off in a way I hadn’t plan (I split with my ex, and working together was no longer an option), I used this life-revolution to plan a better lifestyle for myself (and Avaya). And this is what was lacking for me before: I was making a living, but not designing my life.  In the coming days I will be sharing some posts with my recipe for freedom.  Before that, however, I would like to know:  How is your yoga teaching journey going?  Hit the comment button to let me know any areas where you are feeling stuck or need help.

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What if we lived our lives AS IF there were NO IFS ?

A life-lesson from Rock-Climbing Have you ever stopped to consider the cost of asking yourself  “what if”? Very often we are not even aware that we are asking ourselves this question. Yet, we take into consideration the “WHAT IF”- which is “the worst case scenarios” and this impacts our behavior and the final outcome.  The thing is: When you visualize something scary you will end up being scared. So thinking about the “what if” is the best way to get stopped from manifesting what we truly want to manifest. You know that you need to push things in life to get what you want, but you are scared that the worst case scenario happens. You want to move from A to B, but you are afraid that on the way to B, you could lose what you already have (A) without eventually making it to B. I have experienced that when I decided to change my career (like a dozen times!), when choosing to cut a relationship that wasn’t functioning, and of course, in handling my business too. Recently, rock-climbing taught me a great life lesson on this. You might know that when you lead climb, you are climbing up and anchoring yourself for safety on “bolts” placed on the wall, usually at a distance of 1-2 meters from each other. The closer you get to the next bolt, the longer you fly down if you fall. Climbing is like living To me this is a great metaphor of anything in life: we need to get away from the comfort zone- the bolt we are hanging on- and face the fear of falling, knowing that the closer you get to the next bolt, the more disastrous the fall you could catch. Yet what climbing also taught me is that, I should NEVER ask myself the question “What if I fall now?”. That question is disempowering. It instills the doubt that I cannot make it in my mind, and that doubt is like a worm that eats any certainty. And the thing is, certainty is power. We need certainty to manifest what we want in life.  I need certainty that I can get to the next bolt, and certainty manifests itself as presence: in the presence of certainty there are no thoughts and no distractions. Certainty is a state of pure focus and concentration on what I am doing.  If I am in a difficult section and I start wondering “what if I fall?”, I will not be able to make it through. SO, the only question allowed is: How do I climb up?.  At the beginning of January I had one of those climbing experiences that can change your life (well, climbing does that). My friend Daniele decided it was time for me to climb some harder routes. He offered to belay me on a wall that was harder than anything else I had climbed before. (To belay means, he was the one holding the rope for me as I climbed).  The route didn’t seem that challenging until the third spit, when the fight started. I flew down 3-4 times, but I was still quite close to the third bolt. After spending some energies going up and down, and wasting some time, I decided I was going to do a dynamic movement and hopefully catch a good grab with my hand that looked higher than anything I had tried until then.  I didn’t ask myself: what could happen if there is nothing really good for me to hang on? What if I can’t reach that spot with my hands? What if I don’t have enough strength? What if the belayer doesn’t catch me? I couldn’t ask myself those questions, because if I did, I would just stop where I was. My friend Daniele says always “Don’t think, just climb”. And this is precisely what I did. I did that move, it felt almost like a jump and I caught something that was stable enough to climb up a few more centimeters and clip-in the fourth spit. Once I clipped in, I looked up to keep going. You don’t congratulate yourself when you have 6 more spits to go.  I kept going: the route became increasingly more physical, so I had to ask for blocks to rest every now and then.  The more difficult it became, the deeper I focused. I wasn’t thinking about anything. I was leveraging my energies, resting my forearms, and looking at the wall to find the best route. I had entered the so-called flow state.  Once you enter that space of mind, it’s like being possessed and obsessed by only one goal: getting to the top. Not once did it occur to me that I could give up, nor the possibility of flying down on some difficult sections. When I was resting I was still looking up to figure out the best direction ahead. I was sweating drops of determination. My eyes could only see the top of the route. I didn’t have any pain in my feet even though I was wearing new climbing shoes.  Amidst this head-space, I felt like in the middle of a fight. The opponent: my own limitations. My own limiting inner voices. I was determined to win. What stops a climber (at least, a beginner climber like me) is the thought: “what if I fall?”. But once you stop considering that worst case scenario, you are bound to make it. Because in fact, you WILL fall.  If you are not falling, you are not really climbing for your level. Falling then becomes just a side hustle of getting better, and going higher. And to make it less scary, climbers in fact refer to it as “flying”. And flying is part of climbing. If you climb, you fly. Hope is your enemy How does hope feel in your body?  “Mmm.. yeah, I hope I can get up there and finish the route”.  In climbing hope doesn’t work. Because  hope is

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How to boost your eco-friendly yoga practive

It is a long established fact that a reader will be distracted by the readable content of a page when looking at its layout. The point of using Lorem Ipsum is that it has a more-or-less normal distribution of letters, as opposed to using ‘Content here, content here’, making it look like readable English. Many desktop publishing packages and web page editors now use Lorem Ipsum as their default model text, and a search for ‘lorem ipsum’ will uncover many web sites still in their infancy. At vero eos et accusamus et iusto odio dignissimos ducimus qui blanditiis praesentium voluptatum deleniti atque corrupti quos dolores et quas molestias provident destiny is about voles. Many desktop publishing packages and web page editors now use Lorem Ipsum as their default model text, and a search for over the purpose (injected humour and the like). The point of using Lorem Ipsum is that it has a more-or-less normal distribution of letters, as opposed to using ‘Content here, content here’, making it look like readable English. The feeling of calmness the yoga brings will soon make you return to your mat over and over. Yoga is addictive. The hardest part is to start. But once you do, it will be hard to stop. By the way, don’t be hard on yourself if you skip a day. If you skip just a single practice, it doesn’t mean that you failed the whole yoga-everyday experiment. If you get bored somewhere along the way, try to enrich your yoga experience. Even if you practice yoga on your own, visit a studio once in a while to taste the atmosphere and to try a new yoga style. And very soon your life will change completely just because of one great habit. Good luck!

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Yoga For Shoulder Strength and Stability

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Shanti, Shanti, Shanti

Shanti Shanti Shanti and,upon needed,Fuck Off. Being spiritual to me is to find meanings for what is happening.To interpret the circumstances of my life in an empowering way.To see that every hardship offers a lesson to learn. Loss and betrayal have been my greatest teachers. And yet I don’t want to impose a positive interpretation on anything that happens to me, just to feel some sense of control over my life. Sure I am grateful to everything I have received, but I have been also disappointed, betrayed and manipulated.There are people I no longer want in my life. Shanti to all, but also, fuck off to some. I am creating a new VIP list of people who deserve to be in my inner circle. So yes,I am in a new stunning location, and I am channeling my energies in my present. And this is certainly the best place for me to heal the open wounds that the recent changes in my life inevitably caused. I feel that the best for me now is to take time for myself, even by being isolated and alone a lot. Just like when you put a cast around a broken bone- not to heal it -but to create a safe space for it to heal itself. I am so grateful to my community and to the people that have supported me in so many ways in the last few months.You are in my VIP list. Shanti Shanti Shanti, and Fuck off.❤️

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